Su questo stesso sito il 13 settembre 2014 è stato pubblicato un articolo dal titolo “Gasdotto TAP: 40 sindaci manifestano oggi alla Fiera del Levante”, che dava fra l’altro la notizia della firma da parte del Ministero dell’Ambiente Gianluca Galletti del decreto di rilascio della Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) sul progetto del gasdotto TAP (http://vasonlus.it/?p=7104#more-7104 ).
Al link seguente è possibile visualizzare o scaricare tutta la documentazione http://www.va.minambiente.it/it-IT/Oggetti/Documentazione/625/841?Testo=&RaggruppamentoID=186 .
Dal sito della TAP Italia http://www.tap-ag.it/ si apprendono le seguenti notizie sul progetto.
Il punto di approdo del gasdotto in Italia sarà San Foca, Marina di Melendugno, in Provincia di Lecce.
Marina di Melendugno a San Foca
In prossimità del litorale italiano, la condotta sottomarina, dopo aver attraversato l’Adriatico, passerà sotto la costa attraverso un microtunnel di approdo dedicato, lungo 1,5 chilometri, che verrà scavato da terra, a circa 700 metri dalla spiaggia nell’interno e uscirà in mare a circa 800 metri, ad una profondità di 25 metri.
Questa tecnologia innovativa, permette di evitare lavori di scavo sulla spiaggia e la tutela di tutta la fascia costiera, in particolare delle praterie di posidonia in mare e della macchia mediterranea a terra.
Il gasdotto sarà sempre interrato e quindi non sarà visibile dalla costa e per l’intero percorso del tracciato.
La lunghezza complessiva della condotta interrata in territorio italiano sarà di circa 8 chilometri con una valvola di intercettazione in prossimità del punto di approdo e un Terminale di Ricezione (PRT) nel comune di Melendugno (LE), a 8,2 chilometri dalla costa.
Esempio di Valvola di intercettazione
Il Terminale di Ricezione (PRT – Pipeline Receiving Terminal) costituirà il centro di supervisione e controllo dell’intero gasdotto TAP.
Terminale di Ricezione
Situato su un’area di 12 ettari, il PRT è stato pensato per integrarsi con il paesaggio circostante e limitarne l’impatto visivo. A seguito delle consultazioni e del confronto con le realtà locali, la sua superficie è stata ridimensionata del 40%.
Il PRT serve semplicemente per misurare, controllare e quindi immettere gas naturale nella rete di Snam Rete Gas.
Non verranno prodotte emissioni durante il normale funzionamento del gasdotto e del Terminale di Ricezione del Gasdotto (PRT), in quanto il gas non richiede alcuna lavorazione e non ne è previsto lo stoccaggio.
Il terminale di Ricezione produrrà emissioni solo quando sarà necessario scaldare il gas per allineare la pressione dello stesso ai valori di immissione richiesti da Snam Rete Gas o in caso di interruzione.
TAP ha ottimizzato il progetto per consentire una riduzione significativa delle emissioni di CO2 da parte del Terminale grazie all’utilizzo di riscaldatori elettrici.
Ciò consente di portare le emissioni di CO2, nello scenario teorico più sfavorevole, ad un livello che ammonta allo 0,6% delle emissioni del Comune di Melendugno secondo i dati ufficiali forniti dalla Regione Puglia.
A tal proposito si fa presente che i riscaldatori del PRT a gas naturale saranno in funzione, su base annua, per non più del 2% del tempo totale di funzionamento del PRT (circa 160 ore).
Il punto di consegna alla rete Snam sarà subito a valle dell’impianto di ricezione di TAP.
*******************************
Il giorno dopo la firma del Decreto del Ministero dell’Ambiente – Trans Adriatic Pipeline – Gasdotto Albania-Italia sul quotidiano “Il Manifesto” del 13 settembre 2014 è stato pubblicato il seguente articolo di Gianmario Leone.
Il gasdotto Tap (Trans Adriatic Pipeline Ag) s’ha da fare.
Il governo non arretra di un passo e ieri il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, ha firmato il decreto di rilascio della Valutazione di impatto ambientale favorevole, dopo il parere positivo espresso lo scorso 29 agosto dalla commissione tecnica del ministero, «aggiungendo – si legge in una nota dell’azienda Tap — un’altra importante pietra miliare nella realizzazione dell’infrastruttura».
Gianluca Galletti
«Come per gli altri paesi parte del progetto, la relazione finale Via – si legge – è stata redatta nel pieno rispetto della legislazione italiana e di quella dell’Unione europea, in accordo con i requisiti internazionali della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS) e della Società Finanziaria Internazionale (IFC)».
[La Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS o, nell’acronimo inglese, EBRD) è un organismo finanziario internazionale che opera nei paesi dell’Europa centrale ed orientale e dell’Asia centrale e che viene, generalmente, ricompreso tra le banche multilaterali di sviluppo regionale, categoria nella quale, oltre alla Banca asiatica di sviluppo, alla Banca interamericana di sviluppo ed alla Banca africana di sviluppo, sono annoverate anche la Banca europea degli investimenti e la stessa Banca internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo (nota anche come Banca Mondiale). La BERS è stata costituita il 15 gennaio 1990 a Parigi. Ndr.]
[La Società finanziaria internazionale (in inglese International Finance Corporation – IFC) è un’agenzia della Banca internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo (BIRS). Fondata nel 1956.Ndr.]
Dopo la firma di Galletti, si apre la fase dell’Autorizzazione unica, che prevede l’apertura della Conferenza dei servizi decisoria a cui parteciperà anche la Regione Puglia (i cui pareri è bene ricordarlo hanno soltanto potere consultivo e non vincolante), che sarà rilasciata dal ministero dello Sviluppo economico e che segnerà la fine dell’iter autorizzativo e il via libera definitivo ai lavori. È durata dunque meno di 24 ore la speranza di stoppare il progetto, da parte della regione Puglia, del comitato “No Tap” e dei Comuni coinvolti nel progetto, dopo che nella tarda serata di giovedì il governatore Vendola aveva comunicato la notizia che la Direzione generale del ministero dei Beni culturali, aveva espresso parere tecnico istruttorio negativo alla richiesta di compatibilità ambientale presentata dalla società Trans Adriatic Pipeline (TAP) Ag Italia.
[Il Comitato NO TAP è stato costituito nella serata del 4 febbraio 2012 in Melendugno alla presenza di cittadini e di esponenti di associazioni (Nuova Messapia Soleto, Sportello dei Diritti, IDV articolo 3 – Vernole, Tramontana – Melendugno, Cambiamo Aria – Galatina, Save Salento, Coord.Civico Maglie, Forum Ambiente Salute, Meetup Leccesi), ndr.]
Parere negativo che contrasta con quello positivo rilasciato dalla commissione Via del ministero dell’Ambiente e la firma di ieri di Galletti che ha potuto firmare lo stesso il decreto grazie ad un’indicazione giunta direttamente dal Consiglio dei Ministri.
Certo è che il parere negativo del Mibac una sua valenza ce l’ha eccome.
Non fosse altro perché riprende gran parte delle contestazioni mosse al progetto dal comitato “No Tap” in questi due anni e mezzo, e che sono le stesse che hanno portato ai due pareri negativi espressi dalla comitato tecnico di Via della regione Puglia.
Tra i motivi che hanno portato al parere negativo del Mibac infatti, troviamo quello che evidenzia come il progetto Tap non abbia «minimamente considerato l’impatto generato dalla realizzazione del metanodotto sugli elementi di valore paesaggistico dell’area».
L’opera ricade infatti in ambito territoriale vincolato paesaggisticamente, poiché dichiarato di notevole interesse pubblico fin dagli anni ‘80 trattandosi di paesaggio agrario del Salento, «particolarmente pregevole e altamente significativo per stato di integrità, valore testimoniale e profondità storica, la cui configurazione si fonda sulla ’trama agraria’ disegnata dalle ’chiusure’ realizzate in pietra a secco e dal mosaico continuo dei diversificati sesti di impianto degli uliveti, con presenza di numerosi esemplari anche aventi caratteristiche monumentali».
Gli uliveti di Melendugno
Sia la regione Puglia che il comitato “No Tap” ha sempre sostenuto come l’approdo a San Foca, in località Melendugno, fosse del tutto scriteriato.
Del resto, anche il decreto di compatibilità ambientale firmato ieri da Galletti che recepisce le 58 prescrizioni indicate dalla commissione di Via, guarda, oltre alla sicurezza, proprio al rispetto dell’ambiente circostante.
Fra gli elementi evidenziati c’è il microtunnel, un tratto di circa 1,5 chilometri che, transitando sotto la spiaggia di San Foca, unirà la parte onshore della condotta, a monte della stessa spiaggia, con quella sottomarina.
Tracciato on shore della TAP
La commissione ha prescritto che «dovranno essere eseguiti e approvati tutti i necessari rilievi ed approfondimenti geologici, geotecnici e idrogeologici atti a confermare la sostenibilità tecnica ed ambientale del microtunnel».
E che «dovranno essere valutati i rischi connessi con eventuali insuccessi in fase di realizzazione del microtunnel a causa della possibile presenza di cavità carsiche».
Inoltre, la commissione avanza prescrizioni per le aree critiche «dovute all’estrema vicinanza del tracciato con massicci corallini».
Questo «al fine di scongiurare ogni pericolo di possibile interferenza».
Carte che riportano le aree di interesse marine e on shore
Infine, per la minimizzazione dell’impatto ambientale, la commissione chiede che «in fase di progettazione esecutiva l’analisi di rischio venga integrata con dettagliate analisi quantitative che tengano conto di tutti i possibili scenari».
La firma di Galletti ha inasprito gli animi: oggi, alla marcia dei sindaci e dei cittadini contro la Tap che si svolgerà a Bari in occasione della visita del premier Renzi alla Fiera del Levante, il clima sarà rovente.
**********************
Sulla marcia dei sindaci e l’incontro avuto con il premier Renzi alla Fiera del Levante è dedicato l’articolo pubblicato oggi su questo stesso sito dal titolo “Sindaci salentini contro la Tap. Renzi: «Trovate un’alternativa»”.
Dott. Arch. Rodolfo Bosi