Articolo di Emanuele Montini pubblicato il 6 settembre 2014 sul sito www.eddyburg.it (http://www.eddyburg.it/2014/09/labuso-edilizio-non-converra-piu.html) con la seguente premessa: “Un emendamento M5S propone di introdurre nel disegno di legge collegato alla legge di stabilità 2014 (AC 2093) una nuova sanzione economica contro l’abusivismo edilizio. Dum spiro spero, sebbene sperare in questo parlamento sia davvero difficile.” Emanuele Montini Gli abusivi ora dovranno “pagare”. L’abusivismo edilizio, questa piaga che ha distrutto le nostre coste e la vivibilità delle città, ha finalmente un efficace strumento di contrasto. Tutto questo grazie a un emendamento inserito dal Movimento 5 stelle (a prima firma di Claudia Mannino) nel testo del collegato ambientale evaso dalla Commissione ambiente, di prossima discussione alla Camera. Il testo, semplice quanto innovativo, dispone che qualora l’abusivo non demolisca il proprio manufatto entro 90 giorni dall’ordine di demolizione, esso debba pagare una sanzione da 2.000 a 20.000 euro e, qualora l’abuso sia realizzato in zona vincolata, soprattutto a livello idrogeologico, che questa sanzione sia comminata nella misura massima. La sanzione, inoltre, potrà essere reiterabile (ad esempio ogni anno) qualora persista la mancata demolizione e, ovviamente, la sua corresponsione non sana l’abuso. Gli abusivi, quindi, si dovranno fare due conti. Se ad oggi, tutto sommato, delinquere gli conveniva poiché le demolizioni si contano sulle dita di una mano e loro abitano in immobili per i quali non si paga nulla allo Stato e ai comuni (né oneri concessori, né IRPEF, né TARSU), la nuova sanzione potrebbe spingerli concretamente all’autodemolizione. E questo non perché abbiano a cuore la legalità, il paesaggio e le generazioni future, ma solo perché non farlo fa male al loro portafoglio. I comuni, intanto, cominciano a sfregarsi le mani rispetto a questa nuova forma di entrate totalmente destinata a loro (anche se da dedicare esclusivamente al controllo del territorio e alla realizzazione di parchi pubblici). […]