Pubblichiamo il sesto della serie di articoli dedicati alla illustrazione dei vari progetti presentati per evitare il passaggio delle grandi navi nel canale della Giudecca e davanti a San Marco.
Planimetria d’insieme con indicato il canale di accesso Malamocco-Marghera
Questa proposta-progetto, presentata dallo studio di Roberto D’Agostino, diversamente dalle due precedenti, (canale Contorta e retro Giudecca dell’On. Zanetti) considera che sia necessario, con le mutate caratteristiche dimensionali del traffico crocieristico, delocalizzare una parte dell’attuale Stazione Marittima.
Roberto D’Agostino
Prevede quindi la realizzazione di una nuova struttura portuale in prossimità del VEGA, articolata in due terminal, l’uno nel Canale Industriale Nord, l’altro nel Canale Brentelle.
La motivazione di punta di tale soluzione localizzativa è costituita da un doppio ordine di fattori:
a) la possibilità-opportunità di utilizzare aree industriali dismesse, provvedendo alla loro bonifica e a una loro rimessa in funzione con un insediamento qualitativamente significativo per il futuro di Marghera;
b) un’ottima condizione potenziale di accessibilità da e per il territorio (aeroporto, autostrade, ferrovia) nonché con la città lagunare, per passeggeri e rifornimenti; ancorché da realizzare in termini di opere infrastrutturali locali.
Assumendo un punto di vista Marghera-centrico, non c’è dubbio che questi due fattori abbiano una loro rilevanza “strategica”, ben oltre l’atteggiamento settoriale e ingegneristico che contraddistingue le due proposte di nuovi canali (Contorta e retro Giudecca).
Inoltre, per realizzare i due nuovi terminal, gli interventi di modifica dell’attuale assetto dei Canali Industriale Nord e Brentelle sono abbastanza modesti: un arretramento di 45 m delle attuali banchine per ospitare un massimo di 4 navi lungo il Canale Industriale Nord, una nave lungo il Canale Brentelle.
Rendering della soluzione di terminal con le nuove banchine
Di entità relativamente modesta (specie se confrontati con le altre proposte-progetto infra) sono anche gli interventi locali di dragaggio per portare la profondità dei canali a -10,50.
La realizzazione delle opere per i due terminal è prevista per “moduli operativi”, con una dimensione temporale complessiva di 6 anni.
Trattandosi di un’alternativa parziale all’attuale Marittima, si prevedono altresì consistenti interventi di riorganizzazione economico-funzionale di quest’ultima.
Il progetto prevede anche la realizzazione in quelle aree – in parte da bonificare – di 800 alloggi in social housing e di nuovi collegamenti con il Porto e la Marittima.
«Si creerebbero nuovi posti di lavoro», dice D’Agostino, «lasciando la Marittima al traffico degli yacht e delle nuove crociere su navi medio piccole».
La principale obiezione del Porto riguarda la commistione fra traffico passeggeri e mercantile.
«Ma il problema ci sarebbe anche realizzando il nuovo canale Contorta», dice D’Agostino, «per la parte finale si possono studiare fasce orarie e una nuova bretella per l’evoluzione delle navi».
Marghera è l’idea anche del sindaco Giorgio Orsoni.
«La soluzione più rapida e più logica», insiste il sindaco.