Comunicato del 7 marzo 2014 VAS aveva chiesto e sperato che la riunione dei Ministri dell’Ambiente e dell’Energia a Bruxelles del 3 e 4 marzo scorsi modificasse radicalmente la proposta della Commissione Europea del gennaio scorso per gli obbiettivi su Clima ed Energia della Unione Europea per il 2030: una proposta assolutamente inadeguata anche a solo limitare le variazioni climatiche dei prossimi anni con le ormai ben prevedibili catastrofiche conseguenze per la Umanità, la Biodiversità e l’intero Pianeta. Ciò non solo non si è verificato ma addirittura il neo Ministro all’Ambiente, Galletti, da sempre fortissimo sostenitore della scelta e degli interessi nuclearisti, ha ulteriormente arretrato la posizione dell’Italia, portandola da quella del Parlamento Europeo (40% di riduzione della CO2 rispetto al 1990, 30% di consumo di energia da rinnovabili ed un aumento del 40% dell’efficienza energetica) sostenuta dal precedente ministro Orlando a quella profondamente peggiorativa della Commissione Europea: la riduzione del 40% sulle emissioni del 1990 ed il 27% di energie rinnovabili (senza imporre alcun vincolo ai singoli paesi) e addirittura nessuna indicazione per il risparmio e l’efficienza energetica, costituendo così un pesante arretramento rispetto allo schema del protocollo di Kyoto, (riduzione emissioni rispetto al 1990, percentuale copertura da fonti rinnovabili, percentuale risparmio ed efficientamento) . Per l’accumulo progressivo della CO2 e degli altri gas serra nell’atmosfera, tali valori sono lontanissimi da quelli necessari ed universalmente riconosciuti, per contenere, entro il 2050, il surriscaldamento del Pianeta entro i due gradi, che sono la soglia prima dell’apocalisse. Appare sempre più chiaro che a dettar legge sono esclusivamente le potentissime lobbies del petrolio, del carbone, del gas e del nucleare: sfruttando la crisi da essi creata, stanno terrorizzando l’opinione pubblica internazionale mandando informazioni totalmente false sui costi dell’energia, sulla impossibilità della ripresa economica, produttiva ed occupazionale senza lo sfruttamento delle fonti fossili e la tenuta oggi, per poi […]