L’11 febbraio 2014, alla vigilia della riunione del Il Consiglio dei ministri europei per decidere sulla autorizzazione o meno alla coltivazione del mais geneticamente modificato Pioneer 1507, Alfonso Pecoraro Scanio attualmente è Presidente della Fondazione UniVerde e docente presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca e l’Università Tor Vergata di Roma, ha rilasciato la seguente dichiarazione: <<12 anni fa la Pioneer ha fatto istanza per poter immettere nel mercato UE un nuovo mais OGM, ma nel frattempo eravamo riusciti a imporre un sostanziale bando ai nuovi semi transgenici che è riuscito a contrastare la pressione e l’arroganza delle multinazionali. Alfonso Pecoraro Scanio Purtroppo in questi anni l’autorità della sicurezza alimentare, creata dopo lo scandalo della mucca pazza, con sede a Parma, che dovrebbe fare studi indipendenti mentre si affida spesso alle analisi degli stessi produttori di Ogm, ha emesso ben sei pareri positivi nonostante in questi anni sono cresciute le evidenze dei rischi degli Ogm su ambiente e salute. E la Corte di Giustizia UE, a settembre, si è espressa per l’autorizzazione di questo Mais. mais OGM Oggi lo scenario più probabile è che non si raggiunga nessuna maggioranza qualificata di stati membri né contraria né favorevole alla coltivazione del mais ogm Pioneer 1507. Un risultato già raggiunto la scorsa settimana dagli ambasciatori europei dei 28 paesi Ue. Una tale spaccatura tra gli Stati membri vuol dire obbligo legale da parte della Commissione Ue di adottare “senza ritardi ingiustificati” la sua stessa proposta favorevole all’autorizzazione della coltivazione del mais transgenico. Per questo il commissario Ue alla salute, alla vigilia del voto al Consiglio, ha rilanciato un appello agli stati membri perché riaprano il dibattito sugli ogm, da anni bloccato, e sulla proposta del 2010 della stessa Commissione che dava libertà ai singoli Paesi di decidere se autorizzare o meno la […]