La tenuta denominata “Selva di Paliano”, estesa per circa 430 ettari di proprietà all’epoca del principe Antonello Ruffo di Calabria (situata tra l’autostrada Roma ‐ Napoli e il comune di Paliano, è stata destinata dal 1974 a “Parco Uccelli”: l’operazione allora condotta può essere considerata un’interessante azione di riconversione funzionale e naturalistica di una azienda agricola in oasi avifaunistica “artificiale” in cui, nel terreno rimodellato, sono stati creati specchi lacustri che hanno ospitato nel tempo diverse specie faunistiche, sia locali che alloctone. La riconversione di parte dell’azienda in parco aperto al pubblico ha avuto un’importante risposta da parte dei cittadini: si stima un numero di presenze complessive pari a 9 milioni di visitatori. Nel parco, meta negli anni successivi di milioni di visitatori, attrezzato di bar, ristoranti, vivaio, giardino, piste per cavalli e biciclette, giochi, vivevano circa 200 specie di uccelli provenienti da tutto il mondo, alcune rare o in via di estinzione. Il Parco era meta di artisti e architetti da ogni parte del mondo, che trovavano a La Selva di Paliano il luogo ideale dove far vivere le loro idee, in un rapporto di totale assonanza uomo-ambiente. Il Parco Uccelli è stato chiuso nel 2004: dal 2004 al 2009 (periodo con una maggioranza di centro –sinistra al governo del Comune di Paliano) il Parco Uccelli è rimasto chiuso. Con l’avallo dell’allora Presidente della Provincia di Frosinone, il senatore Pd Francesco Scalia, l’amministrazione comunale aveva individuato come strumento utile per la tutela del parco la costituzione di una Società di Trasformazione Urbana (STU) d’intesa con la Provincia di Frosinone: secondo il senatore Scalia con la STU che avrebbe assoggettato ad esproprio l’area perimetrata si sarebbe potuto garantire la tutela della parte destinata a monumento naturale e realizzare strutture turistico-ricettive ecocompatibili all’interno dell’area perimetrata dalla STU, facendo risparmiare alla Regione […]