Il titolo di “Vie d’Acqua” è stato dato al progetto che ha fatto vincere alla città di Milano l’esposizione universale del 2015: è nato con la Giunta Moratti, dal sogno di trasformare Milano in una Venezia del XXI secolo, con Navigli navigabili dal Ticino, e più precisamente dalle dighe del Panperduto alla Darsena e di farne uno dei simboli dell’Expo (che allora muoveva i primi passi in termini di candidatura). Al sogno morattiano si sono uniti i ben più concreti interessi del Consorzio di Bonifica Est Ticino Villoresi (ETVilloresi) che è un ente pubblico erede del Consorzio canali dell’Alta Lombardia costituito nel 1872 sui terreni irrigati dal Canale Villoresi: nel Consorzio sono stati inseriti poi anche i territori irrigati con le acque derivate dai Navigli Grande, Bereguardo, Pavese e Martesana. Gli interessi sono stati quelli di ricreare valore dalla gestione del sistema dei canali artificiali milanesi, manifestando il bisogno di aumentare la quantità di acqua trasferita alle zone agricole del sud-ovest della provincia. Al 1 ottobre del 2006 risale la data di inizio del progetto, che prevedeva un canale navigabile, neo leonardesco dai padiglioni di Rho al vecchio porto della Darsena, nel cuore della città: un’idea ambiziosa presentata in pompa magna come cardine del dossier che ha sbaragliato la concorrenza della sfidante Smirne. Il 31 marzo 2008 è stata proclamata la vittoria di Milano quale città che ospiterà l’Esposizione Universale del 2015 con il Tema “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” ed il 1 dicembre 2008 è stata costituita la “Expo 2015 S.p.A.” in adempimento agli impegni assunti dalla Repubblica Italiana nei confronti del Bureau International des Expositions (BIE) nato da una convenzione internazionale siglata a Parigi nel 1928: la società ha avuto il compito di realizzare Expo Milano 2015. Ma la prospettiva di un canale navigabile è […]