Il Ministro dell’Ambiente sta per emanare il decreto riguardante la riperimetrazione della riserva naturale statale del Litorale Romano: per capirne le ragioni che l’hanno determinata è opportuno ripercorrere le tappe del suo percorso.
La riserva è stata istituita con Decreto del Ministro dell’Ambiente del 29 marzo 1996, che ne ha assegnato la gestione “ai comuni di Roma e Fiumicino per le aree di rispettiva competenza”: la sua superficie attuale è di 16.327 ettari secondo il 6° aggiornamento dell’Elenco Ufficiale delle Aree Naturali Protette, dove è classificata al numero 114 con il Codice EUAP0086.
La riserva si compone di aree “di minore protezione” (aree di tipo 2) e aree “di maggiore protezione” (aree di tipo 1) dove le “misure di salvaguardia” vietano “qualsiasi nuovo intervento di modificazione del territorio e di ulteriore urbanizzazione, con l’esclusione dei seguenti interventi che devono essere sottoposti all’autorizzazione dell’organismo di gestione della riserva”: le “misure di salvaguardia” cessano con l’entrata in vigore del piano di gestione perché ad esse subentra “la normativa di piano volta a disciplinare gli interventi di salvaguardia e di promozione ed a definire i criteri di gestione per ciascuna delle aree a diverso regime di tutela”.
Con il D.M. è stata istituita la Commissione di Riserva “al fine di formulare indirizzi e proposte, rendere pareri tecnico-scientifici, vigilare sul funzionamento e la gestione unitaria della riserva: i pareri della Commissione di Riserva sono vincolanti.
Con deliberazione del Consiglio Comunale n. 9 del 2 febbraio 2006 il Comune di Fiumicino ha chiesto la riperimetrazione della Riserva Naturale Statale del Litorale Romano, proponendo l’esclusione del cosiddetto “Quadrante Ovest” dell’area metropolitana romana, che è adiacente all’Aeroporto di Fiumicino, e come misura di compensazione ambientale la contestuale inclusione di due aree, di cui una situata a Nord tra il confine attuale della riserva e il confine amministrativo del Comune e l’altra situata oltre l’autostrada Roma-Civitavecchia, nella zona di Breccia, Cavalle e Tre Cannelle.
Il 9 dicembre 2009 l’Assessorato all’Ambiente della Regione Lazio ed il Comune di Fiumicino hanno sottoscritto un Protocollo d’Intesa che impegnava il Comune ad individuare entro il 2010 un adeguato incremento delle aree a compensazione.
A marzo del 2010 il Ministero dell’Ambiente ha trasmesso alla Regione Lazio lo schema di Decreto per la nuova perimetrazione della riserva e l’allegata cartografia.
A seguito degli esiti della Conferenza Unificata che si è tenuta il 14 giugno 2010, il Comune di Fiumicino ha chiesto di valutare ulteriori proposte di deperimetrazione e di declassificazione, nonché le ulteriori aree proposte a compensazione in inclusione, su cui ha espresso il paree di propria competenza la Commissione di Riserva..
Nel frattempo l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (ENAC) ha concluso e presentato, nel settembre 2010, al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti lo studio “Stato del sistema aeroportuale nazionale, scenari e strategie di sviluppo”, che nella parte dedicata alle linee di indirizzo strategico individua l’aeroporto Leonardo da Vinci come “aeroporto strategico” e “gate intercontinentale della rete nazionale”, affermando la necessità di una adeguata pianificazione e programmazione dello sviluppo sia del complesso aeroportuale, sia delle infrastrutture che ne assicurano l’accessibilità e le connessioni intermodali.
Nel corso del 2011 l’ENAC ha redatto una proposta di Piano Nazionale degli Aeroporti, poi definito il 15 febbraio 2012, che per i “Gate Intercontinentali” prevede il “Potenziamento ed espansione dell’aeroporto di Roma Fiumicino, attraverso la massimizzazione della fruibilità e potenziamento del complesso aeroportuale attuale (Fiumicino Sud), tra cui la realizzazione di una nuova pista di volo e l’ampliamento dei piazzali, da realizzare entro il 2019, e la realizzazione di un nuovo complesso aeroportuale complementare a nord, entro il 2025”.
Con deliberazione n. 116 del 8 aprile 2011 la Giunta Regionale del Lazio ha approvato la “Nuova Intesa Generale Quadro con l’integrazione degli interventi infrastrutturali di rilevanza strategica sovra-regionale e di rilevanza regionale, strettamente interagenti con quelli di rilevanza nazionale. Approvazione documento tecnico”: nelle linee guida del documento tecnico allegato si afferma che “il sistema aeroportuale dovrà essere potenziato attraverso l’ampliamento dell’hub di Fiumicino”.
La S.p.A. “Aeroporti di Roma” (A.d.R.) è concessionaria dello Stato per la gestione fino al 2044 degli aeroporti di Fiumicino e Ciampino come da Convenzione n. 2820 del 1974 con il Ministero dei Trasporti ed in accordo alla convenzione cura la pianificazione, la progettazione e la costruzione delle infrastrutture del sistema aeroportuale della capitale e ne gestisce i relativi servizi: il 26 luglio 2012 ha presentato il Progetto finale del Master Plan del nuovo aeroporto di Fiumicino a lungo termine del nuovo aeroporto di Fiumicino, che delinea un complesso aeroportuale destinato a soddisfare una crescita di traffico stimata dagli attuali circa 36 milioni a circa 100 milioni di passeggeri/anno entro il 2044: l’intervento è strutturato sulle due centralità dell’attuale aeroporto definito “Fiumicino Sud” e del nuovo aeroporto definito “Fiumicino Nord”.
Sull’attuale aeroporto di “Fiumicino Sud”, sono descritti interventi di completamento e adeguamento delle infrastrutture per incrementare la capacità da 37 a 50 milioni di passeggeri/anno per il 2021.
Il nuovo aeroporto di “Fiumicino Nord” sarà invece strutturato per accogliere altri 50 milioni di passeggeri/anno entro il 2044 e si estenderà a nord dell’attuale aeroporto per una estensione di circa 1.300 ettari, quasi il doppio dell’attuale sedime dell’aeroporto Leonardo da Vinci (di 1600 ettari), tra le piste di volo 16R/34L e 16L/34R.
Dei complessivi 1300 ettari necessari alla realizzazione del nuovo aeroporto “Fiumicino Nord”, circa 300 ettari ricadono in aree di tipo 1 e confinano con le “vasche di Maccarese”, mentre i rimanenti ricadono in aree di tipo 2.
In sede di Conferenza Unificata, tenutasi in data 2 ottobre 2012, la Regione Lazio ha richiesto l’introduzione nel provvedimento di una specifica previsione, al fine di consentire la realizzazione dell’ampliamento dell’Aeroporto di Fiumicino e delle relative opere infrastrutturali: la suddetta richiesta è stata poco dopo formalizzata con nota prot. n. 442198 del 15 ottobre 201 del Dipartimento Istituzionale e Territorio della Regione Lazio.
Con la nota prot. n. 4232 del del 16 gennaio 2013 del Comune di Fiumicino del 16 gennaio 2013e la Nota prot. n. 20554 del 25 marzo 2013 della Commissione di Riserva la richiesta della Regione è stata ritenuta non condivisibile sotto l’aspetto procedurale e non compatibile con le finalità istitutive dell’area naturale protetta, rilevando che, ai fini dell’ampliamento dell’aeroporto, dovrebbe unicamente procedersi con un’esclusione dalla Riserva delle aree interessate e l’individuazione di adeguate aree da includere quale misura compensativa.
Con nota prot. n. 31731 del 22 aprile 2013 il Ministero dell’Ambiente ha informato la Regione Lazio dei suddetti due pareri, richiedendone l’avviso, e con successiva nota prot. n. 40219/GAB del 5 luglio 2013 ha trasmesso alla Regione Lazio lo del 24 luglio 2013 aggiornato per la nuova perimetrazione della Riserva Naturale Statale del Litorale Romano e l’allegata cartografia (composto di n. 8 tavole in scala 1:10.000), richiedendo il parere della Conferenza Unificata.
Rispetto al quadrante est interessato dal progetto di ampliamento dell’aeroporto di Fiumicino, la riperimetrazione così come proposta estende la zona 1 portandola da 300 a 500 ettari, per cui la contigua zona 1 si riduce da 1.000 ad 800 ettari.
Complessivamente la riperimetrazione sembra aver escluso 500 ettari circa dalla riserva del Litorale Romano ma a compensazione ne avrebbe aggiunti 800. circa.
Nella seduta della Conferenza Unificata del 24 luglio 2013 è stato espresso parere favorevole allo schema di decreto del Ministro dell’Ambiente di riperimetrazione della Riserva Naturale Statale del Litorale Romano.
Dal momento che il 2° comma dell’art. 77 del D.Lgs. n. 112 del 31 marzo 1998 fra i “Compiti di rilievo nazionale” prevede che “l‘individuazione, l’istituzione e la disciplina generale dei parchi e delle riserve nazionali, comprese quelle marine e l’adozione delle relative misure di salvaguardia sulla base delle linee fondamentali della Carta della natura, sono operati, sentita la Conferenza unificata”, con Deliberazione della Giunta Regionale del Lazio n. 305 del 3 ottobre 2013 è stato deciso di procedere all’espressione della prescritta intesa per la riperimetrazione della Riserva Naturale Statale del Litorale Romano, così come individuata dal suddetto schema di Decreto.
L’emanazione del Decreto Ministeriale è avvenuta il 24 ottobre 2013.
Sulla Gazzetta Ufficiale n. 272 del 20 novembre 2011 è stato pubblicato il Decreto del 24 ottobre 2013 emanato dal Ministro Orlando che porta il titolo di “Nuova perimetrazione della Riserva naturale statale del «Litorale Romano», che è stata riportata nell’allegata cartografia composta delle seguenti 8 tavole.
Con un Comunicato stampa dell’11 dicembre 2013 il “Comitato FuoriPista” ha commentato il decreto nel seguente modo: ”La novità più significativa del Decreto consiste nell’aver innalzato per ulteriori 300 ettari il vincolo di salvaguardia portandolo da Zona 2 a Zona 1, cioè a zona totalmente inedificabile.
Ora la Zona 1 si estende dalle Vasche di Maccarese fino ad oltre Viale dell’Olivetello ed è racchiusa tra viale di Campo Salino e Via dei Collettori.
Si tratta dei terreni umidi che un tempo facevano parte del cosiddetto Stagno di Maccarese, bonificato idraulicamente alle fine dell’800 e restituito all’agricoltura negli anni Trenta del secolo scorso.
Ed è proprio qui che il Progetto di raddoppio dell’aeroporto prevede la costruzione delle nuove infrastrutture che occuperebbero 1300 ettari di Agro Romano con il conseguente esproprio di circa 300 tra famiglie e piccole e medie aziende agricole.
Si tratta dei terreni analoghi a quelli che la Commissione Parlamentare d’Inchiesta del 1961, nella sua relazione sull’aeroporto Leonardo da Vinci (inaugurato l’anno prima), aveva già dichiarato inidonei per l’aeroporto”.
Evidentemente il passato non insegna nulla, soprattutto se in gioco c’è la speculazione fondiaria, edilizia e finanziaria.”
Il Comitato afferma che ora bisogna andare avanti con le norme di salvaguardia e con il piano di gestione.