San Giacomo in Paludo è un’isola (di 12.496 m2, di cui 11.896 edificati) della Laguna di Venezia, che si trova tra Murano e Madonna del Monte, lungo il canale detto Scomenzera San Giacomo. Le prime notizie su San Giacomo in Paludo (o San Giacomo in Paluo) risalgono al 1046 quando Orso Badoer concesse a Giovanni Trono di Mazzorbo, un’ampia parte di palude per edificarvi un convento in onore di San Giacomo apostolo: l’idea era quella di creare un centro che servisse da rifugio ai pellegrini sorpresi da un temporale in laguna. Circa un secolo più tardi, il monastero fu concesso alle monache Cistercensi e ingrandito intorno al 1238: esse rimasero sull’isola fino al 1440, quando anche le ultime due suore rimaste l’abbandonarono per trasferirsi nell’abbazia di Santa Margherita di Torcello. Durante la grande peste del 1456, l’isola venne usata come lazzaretto per dare ricovero temporaneo ai lebbrosi provenienti dall’isola di San Lazzaro (degli Armeni). Nel XVI secolo vi si insediarono i frati minori conventuali: tuttavia l’isola si trovò spesso a combattere contro la decadenza e soprattutto l’erosione degli argini e più volte i monaci furono sollecitati a restaurare il complesso. Nel 1810 gli editti napoleonici soppressero il monastero che fu demolito. L’isola è stata utilizzata come postazione militare sotto la dominazione austriaca prima e poi con il regno d’Italia, per essere stata alla fine abbandonata nel 1961 come postazione militare: di ciò che ne restava il Magistrato alle Acque ha restaurato la cavana, il muro di cinta e due edifici sul lato nord-est ma lasciando il resto in completa rovina. Di proprietà demaniale, è stata sottoposta a vincolo paesaggistico con Decreto Ministeriale del 23 settembre 1960. L’isola ricade all’interno della Zona di Protezione Speciale (ZPS) IT 3250046 denominata “Laguna di Venezia” all’interno della quale è […]